La dura legge della piramide

Facciamo un’analisi comparata. Supponiamo un lettore non informato legga:


http://punto-informatico.it/2590570/PI/News/avada-kedavra-scribd.aspx

I suoi commenti saranno sull’accanimento ricevuto, saranno sulla difficoltà che puo’ avere un portale a fare filtro contestuale, sarà sulla responsabilità del servizio o dell’utente o sarà una valutazione dell’utilità indubbia di scribd.com rapportato ai danni che puo’ rappresentare.

Ma non siamo lettori non informati, abbiamo già visto questa storia in varie forme.

Abbiamo visto nascere bittorrent e scorazzare senza destare proeoccupazioni, fino a che non ha surclassato il nemico delle major eMule, divenendo lui la vittima predestinata.

Si è vista la stessa cosa con GoogleYouTube, che appena ha iniziato a minare la superiorità dei mass media lobbystici ha ricevuto denuncie (grazie mamma mediaset), rimozioni massive dei video e obblighi a togliere l’audio ai brani protetti dai diritti d’autore (!!).

Abbiamo visto che i social network esistono da dopo Orkut, ma solo Facebook, poiché ha raccolto troppi utenti per essere un entità straniera, è stata citata come responsabile dei contenuti dei propri utenti. La stessa facebeook che usa un filtro "morale" ? per decidere cosa è bene che ci sia e cosa potrebbe turbare gli altri. come se ogni cosa giusta non abbia vero un suo contrario 🙂

Ma questo succede solo ai primi in classifica, è questa la morale. 

La rete è distribuita ed equa, ogni utente può far girare ogni servizio. Io, Winston Smith, potrei ad esempio registrarmi il dominio neeeegle.com e fare il motore di ricerca. Certo, non avrei lo stesso DB di partenza di google, ma questo è un problema mio. Virtualmente POSSO. E posso far girare il mio social network, e il mio blog. Ma avrei le attenzioni solo se accumulassi sufficente "potere".

Il potere cos’è, dove tutti sono equivalenti ? E’ l’avere piu’ utenti.

Non è un potere che si è gia’ tradotto in influenza o in soldi, ma la traduzione è solo un effetto secondario del potere. Il potere inizia quando si è un punto di riferimento consolidato per molti (troppi ?) utenti.

Poi la traduzione e’ un effetto collaterale.

Se sei un punto di riferimento per chi scarica file, diciamo, "protetti" (bittorrent ora, emule prima, scribd oggi) allora sei l’elemento da combattere.

Se sei un punto di riferimento perché fai informazione non influenzata politicamente (ma solo algoritmicamente, c’é ancora da capire cosa comporterà 🙂 come news.google.com, o youtube, allora sei l’elemento da combattere.

Il fatto che "tutti possano esserlo" e tutti possano farlo con pochi click, non è ancora evoluto a problema reale. Il modo di azione dell’attuale forma di potere, che si basa sul vertice della piramide che non vuole vedere nessuno piu’ in alto di se… sa che ogni elemento che spunta troppo deve essere martellato.

Ma… se un giorno tutte le piramidi iniziassero a salire contemporaneamente ? 

E’ gia’ successo qualcosa di simile. A memoria d’uomo anonimo, Kazaa è la rete peer to peer basata su protocolli proprietari, peer to peer distribuito, non controllabile tramite analisi del traffico, non ostacolabile tramite blocco di un server centrale (come è successo a napster ed a eMule). Eppure non ha causato problemi, perché ? Perché si è rivelata meno popolare del necessario. Skype, che utilizza la stessa base tecnologica, solo piu’ evoluta, è invece il punto di riferimento per la telefonia gratuita e globale. Telefonia, che fino a prima di Internet era posseduta da poche lobby, analogmente all’informazione. Stessa cosa quindi: cresciuto, smorzato

 

La visione del razional tecnologico che ci scrive è che queste faccende abbiano del grottesco, ma funzionano ancora, perché la massa di utenti non si muove su principii tecnologici, ma su punti di riferimento. YouTube, Facebook, Skype. Ci sono alternative, e sempre ci saranno, ma non rappresentano una minaccia.

Sicchè … per ora la libertà sta ancora nelle minoranze…

 

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